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5G: scarsa copertura e ritardi sulla roadmap in Europa

roadmap europea 5g

Lo sviluppo della rete 5G è un argomento decisamente attuale e dibattuto da molto tempo. Ad oggi si registrano ritardi sulla roadmap e le azioni previste subiscono un ulteriore rallentamento a causa di diversi fattori.

 

Le cause della frenata sui servizi 5G

Analizzare il contesto di sviluppo della rete 5G significa fare i conti con una situazione complicata. Possiamo raggruppare le principali componenti che hanno rallentato il lancio dei nuovi standard di quinta generazione.

 

CRISI SANITARIA

Già lo scorso autunno la Commissione Europea, nel corso di diverse assemblee, aveva pubblicamente riconosciuto che le reti di telecomunicazione in 5G mostravano una discriminante.

Il lancio del servizio non sarebbe partito simultaneamente in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea entro la fine dell’anno 2020. Questa diversificazione era dovuta ai rinvii nelle aste delle frequenze e a loro volta questi ritardi erano nati a seguito dello scoppio della crisi sanitaria.

In altre parole l’inizio della pandemia ha tardato ulteriormente di 4 mesi i piani della roadmap sul lancio delle reti 5G. L’Europa si posiziona in netto ritardo anche nei confronti di Corea e Cina, le quali mostrano un avanzamento più completo nella fornitura dei servizi 5G.

 

EQUILIBRI GEOPOLITICi

Sempre a proposito di Cina, la frenata del lancio 5G deve fare i conti con gli equilibri geopolitici e i recenti allarmi sulla cyber-sicurezza (si veda il caso Huawei) che ha coinvolto, oltre a USA e Cina, anche gli investimenti europei.

Altri fattori che hanno contribuito, nel quadro generale europeo, a rallentare lo sviluppo delle reti 5G sono:

  • Una eccessiva frammentazione del mercato (39 operatori di rete mobile)

  • Idee e teorie di “cospirazioni” rese virali soprattutto tramite i canali web

  • Un apparato macchinoso di norme che ostacola lo sviluppo delle telecomunicazioni

  • Un livello di digitalizzazione generale basso rispetto ad altri Paesi mondiali


 

Il progetto iniziale della roadmap

Originariamente erano 3 le date calendarizzate per la roadmap 5G in Europa:

  • Il primo step era il lancio delle telecomunicazioni in 5G nel 2016

  • Il secondo step era stato fissato per il 2020, come termine ultimo entro il quale allineare tutti gli Stati membri ai servizi di 5G

  • Il terzo step entro il 2025, si prevedeva un rapido sviluppo nella comunità europea, per raggiungere una copertura di rete 5G continua sia nelle città sia sulle strade principali di trasporto

 

Quale futuro per il 5G in Europa e in Italia?

Come adattare il piano di lancio 5G, seguendo sempre un approccio uniforme sulla sua diffusione? La Commissione Europea ha calcato la mano sull’argomento, promuovendo maggiori investimenti nel settore delle telecomunicazioni da parte di privati. Più investimenti sulle infrastrutture e più investimenti sui servizi.

Si tratta di un’affermazione importante, che collega all’interno dei programmi della Next Generation EU la possibilità di investimenti in ambito di telecomunicazioni.

Una situazione che presenta le stesse complicazioni in Italia (al netto dei fattori politico-economici interni). Il nostro Paese potrebbe organizzare un duplice fronte su cui impegnarsi nei prossimi anni:

  • Posizione internazionale: aderire a forme condivise di regolazione e norme in materia di cyber-sicurezza, per mantenere un livello paritario con gli altri Stati membri UE.

  • Posizione nazionale: riorganizzare e promuovere nuovi strumenti normativi chiari, semplici e diretti per sostenere lo sviluppo sicuro delle reti 5G